• Genetelli Christian

Inizio: 28 febbraio 2022

Il Settecento, secolo dei lumi e delle riforme, rappresenta anche sul fronte della storia linguistica italiana un momento di svolta. Le battaglie fra vecchio e nuovo, fra tradizione e innovazione si fanno intense e appassionate, e sono condotte spesso sul filo di una modernissima, godibile ironia. Il cosmopolitismo e il dinamismo della cultura settecentesca (scienze, lettere, arti, ecc.) costringono insomma anche i letterati italiani a misurarsi sempre di più con il presente, ad abbandonare le beate praterie d’Arcadia. Come ha scritto Gianfranco Folena, il problema della lingua cessa così di essere un problema (soltanto) letterario e diventa «una questione sociale e nazionale». Grande rilievo assumono, in questo contesto (e assumeranno durante il corso), i giornali, sedi privilegiate del dibattito culturale e della divulgazione delle nuove idee, anche linguistico-letterarie: e basti qui accennare a un solo, illustre esempio, quello del «Caffè», periodico animato a Milano da intellettuali della statura di Pietro e Alessandro Verri e di Cesare Beccaria.

Inizio: 28 febbraio 2022

Si vogliono avvicinare i partecipanti a questioni primarie della tradizione linguistica e letteraria italiana. La lettura e l’analisi di testi rappresentativi (letterari e non) godranno di un posto privilegiato all’interno del corso.

Esame a conclusione del corso.

Inizio: 28 febbraio 2022

Ecco alcuni primi punti fermi sul piano bibliografico (altre indicazioni saranno fornite durante il corso):

B. Migliorini, Storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni, 1960 (costantemente ristampato)

G. Folena, L’italiano in Europa. Esperienze linguistiche del Settecento, Torino, Einaudi, 1983

A. Dardi, Dalla provincia all’Europa. L’influsso del francese sull’italiano tra il 1650 e il 1715, Firenze, Le Lettere, 1992

T. Matarrese, Il Settecento, Bologna, il Mulino, 1993

P.V. Mengaldo, Gli incanti della vita. Studi su poeti italiani del Settecento, Padova, Esedra, 2003